Sulla base degli accertamenti svolti dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Napoli, su richiesta della Dda di Napoli, il Tribunale di Napoli ha nuovamente disposto nei confronti dei fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, imprenditori di Acerra (Napoli) e dei componenti dei rispettivi nuclei familiari il sequestro di 8 società, 72 autoveicoli, 75 rapporti finanziari, 224 immobili, 75 terreni, 3 imbarcazioni e 2 elicotteri, per un valore complessivo stimato di 201.476.743 euro.
I fratelli Pellini sono noti per le loro attività in diversi settori economici, tra cui il recupero, smaltimento e riciclaggio di rifiuti urbani e industriali. Il provvedimento è stato notificato dai finanzieri, contemporaneamente a un ordine di dissequestro e restituzione della Cassazione. Il nuovo decreto di sequestro è stato emesso dalla sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Napoli.
La DDA di Napoli ha ritenuto possibile emettere un nuovo provvedimento di sequestro, finalizzato alla confisca, considerando che il precedente provvedimento era decaduto per ragioni formali. Questa nuova attività investigativa ha portato al sequestro odierno.
Come sopra anticipato, il patrimonio degli imprenditori Pellini era già stato sottoposto a sequestro di prevenzione nel 2017, a seguito della loro condanna definitiva per disastro doloso continuato. Le indagini del GICO di Napoli avevano evidenziato una notevole discrepanza tra i beni posseduti e le disponibilità ufficiali dichiarate dagli imprenditori, dimostrando che gran parte dei beni erano il frutto di attività illecite e del reimpiego dei proventi illeciti. I beni sequestrati furono confiscati in primo grado nel 2019, con conferma della Corte di Appello di Napoli nel giugno 2023. Tuttavia, con una sentenza depositata il 29 aprile 2024, la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato il decreto della Corte di Appello, ordinando la restituzione dei beni ai Pellini.