La Campania si conferma epicentro dell’illegalità ambientale in Italia. Secondo il Rapporto Ecomafia di Legambiente, tra il 1997 e il 2023 sono stati commessi 118 mila reati ambientali, con un ritmo impressionante di un illecito ogni due ore. Un attacco incessante all’ambiente, alla salute delle persone e all’economia legale.
La criminalità organizzata ha trovato terreno fertile nel business dell’abusivismo edilizio, del traffico illecito di rifiuti e della speculazione sulle energie rinnovabili, con il coinvolgimento di imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi. Sono 230 i clan attivi nella regione, un numero che fotografa l’intreccio tra mafia ed economia illegale.
Le cifre del rapporto Legambiente sono impietose:
- 98.587 persone denunciate e 33.960 sequestri effettuati.
- 22.400 reati legati al ciclo illegale dei rifiuti, con oltre 8,8 milioni di tonnellate di rifiuti sequestrati.
- 87 inchieste giudiziarie solo in Campania, che rappresentano il 13,9% del totale nazionale.
A livello provinciale, Napoli è la capitale dell’ecocrimine, con quasi 24 mila illeciti, seguita da Salerno e Avellino. Caserta è seconda per numero di ordinanze di custodia cautelare.
Il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri: “Abbiamo abbattuto interi palazzi abusivi”
Nel corso della presentazione del rapporto, il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri ha ribadito la linea dura contro i crimini ambientali. «Quest’anno abbiamo demolito 171 costruzioni abusive, non piccole stanze aggiunte, ma palazzi di 400-500 metri quadrati», ha dichiarato. Un’azione senza precedenti che ha colpito in particolare le costruzioni illegali nei Campi Flegrei. Per Gratteri, l’abusivismo edilizio e l’inquinamento non sono reati di serie B, ma crimini gravi quanto il traffico di droga. «Servono la stessa attenzione e le stesse risorse per combatterli», ha aggiunto.
Il ciclo illegale dei rifiuti rappresenta una delle piaghe più devastanti. La Campania è maglia nera in Italia, seguita da Puglia, Calabria e Lazio. Tra le operazioni più eclatanti, le inchieste Ecoservice (2002) e Gatto Silvestro (2024) hanno smantellato reti criminali con centinaia di arresti e milioni di tonnellate di rifiuti tossici sequestrati.
Mentre la magistratura e le forze dell’ordine intensificano l’azione repressiva, resta il nodo della prevenzione e del controllo del territorio. L’ecomafia si nutre di omertà e connivenze, e senza un cambiamento culturale e politico, la Campania rischia di restare una terra devastata dall’illegalità.