La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un’indagine per fare chiarezza sulla morte di Michele Tessitore, settantaduenne di Villa Literno, in provincia di Caserta, morto lo scorso 9 febbraio all’ospedale di Maddaloni dopo aver contratto il Covid-19. I magistrati seguirebbero la pista dell’omicidio colposo in ambito sanitario dopo la denuncia presentata dalla moglie dell’uomo presso la locale caserma dei carabinieri. I magistrati che seguono la vicenda hanno pertanto disposto l’autopsia sulla salma del settantaduenne per fare luce sulle cause del decesso e per poter individuare eventuali responsabilità sulla sua morte.
Secondo quanto denunciato dalla moglie, la signora Maria Carmina, il calvario del marito sarebbe iniziato il 30 gennaio scorso, dopo che l’anziano, che già soffriva di problemi di diabete, fu colpito da un malore improvviso che rese necessario l’intervento dei sanitari del 118. Giunti a casa, i paramedici somministrarono un’iniezione di insulina al paziente per ripristinare il corretto metabolismo del glucosio. Dopo l’intervento i sanitari tornarono in ospedale ritenendo non necessario il ricovero dell’uomo. Tuttavia le condizioni di salute del sig. Tessitore sarebbero presto peggiorate, motivo per il quale fu necessario ricoverarlo in un secondo momento presso l’ospedale Giuseppe Moscati di Aversa. Nel nosocomio aversano l’aziano signore risultò positivo al tampone, lo stesso venne però dimesso nella giornata del 30 gennaio in quanto, secondo i medici, avrebbe potuto curare tranquillamente l’infezione virale a casa, senza dunque prescrivergli alcuna terapia di cura poiché le sue condizioni di salute erano state valutate non preoccupanti. Il paziente venne così riportato in ambulanza a casa, addebitandogli un costo di trecento euro per il trasporto, dato che non c’era nessun parente disponibile che potesse andarlo a recuperare da Villa Literno ad Aversa.
Fin qui nulla di strano fino a quando le condizioni di salute dell’uomo non si aggravate improvvisamente a causa dell’infezione da Covid-19. Michele inizia così a stare male, ogni giorno di più, sviluppando i sintomi della malattia virale, e nel frattempo viene contagiata anche la moglie. Dopo una settimana di calvario passato a casa, nell’abbandono e nell’indifferenza più totale, finalmente l’8 febbraio viene ricoverato nei reparti del Covid hospital dell’ospedale di Maddaloni, ma per l’uomo è già troppo tardi. Il 9 febbraio, infatti, il corpo di Michele non ce la fa più e l’anziano esala l’ultimo respiro. Per tale motivo la moglie, dopo aver affrontato il lutto di quattro figli, uno dei quali consumatosi di recente, ha deciso di sporgere denuncia presentando un esposto in Procura. Nel frattempo si sono svolti a Villa Literno i funerali del settantaduenne. Ora gli inquirenti sono in attesa dei riscontri dell’autopsia al fine di stabilire se le cause del decesso siano collegabili all’infezione da Covid-19 o a una crisi diabetica oppure a un’unione, rivelatasi fatale, delle tue patologie le quali avrebbero fatto precipitare il quadro clinico del paziente.