Un coordinamento tra istituzioni, associazioni cittadine e mondo religioso, per aiutare i residenti che vivono in condizioni di indigenza. La proposta arriva dal sodalizio Socialisti & Democratici di Orta di Atella, il centro del Casertano diventato zona rossa per la crescita esponenziale dei contagiati dal virus Covid-19. “L’emergenza che stiamo vivendo – affermano i volontari – non potevamo neanche immaginarla. Ci sono molte famiglie in quarantena, con persone che hanno dovuto sospendere le proprie attività lavorative. Oltre al male fisico e al disagio psicologico, ci sono gravi danni economici”.
Sono diversi i nuclei familiari in città che non sanno come sbarcare il lunario. “Il Comune non può fare molto – continuano i responsabili dell’associazione – e, dunque, ci aspettiamo e ci auguriamo, che un poco di più facciano le altre istituzioni. Abbiamo, però, noi tutti, l’obbligo morale di aiutare e sostenere i nostri concittadini, soprattutto, quelli che vivono in condizioni di vera e propria indigenza. Bisognerebbe creare un coordinamento, partendo dai tanti volontari del mondo religioso, che già operano, quotidianamente e silenziosamente sul nostro territorio, in modo da garantire un minimo di assistenza agli anziani e alle famiglie che non hanno neanche chi gli possa procurare medicinali e generi di prima necessità. Noi stessi dichiariamo tutta la nostra disponibilità a una collaborazione fattiva, nella massima legalità e trasparenza”.
I rappresentanti dei Socialisti & Democratici temono ci possano essere speculazioni sull’emergenza da Coronavirus. “Non vorremmo – dichiarano – che, in un territorio dove sono ancora in corso inchieste sul voto di scambio, si verificasse l’ennesimo mercimonio della disperazione, approfittando del bisogno e della soggezione psicologica di chi è meno fortunato. Ci rivolgiamo, quindi, ai commissari prefettizi, ma anche ai responsabili della Caritas diocesana e del volontariato francescano, affinché si facciano promotori di questo coordinamento fra le tante associazioni, che in modo serio e coscienzioso operano costantemente sul territorio, in modo da evitare sciacallaggi di ogni tipo. Non vorremmo che l’assistenza ai bisognosi, diventasse un modo per creare servizio parasociale”.