Fare prevenzione significa adottare strategie e uno stile di vita sano un connubio di fondamentale importanza per evitare il sopraggiungere di molte malattie o addirittura limitarne la gravità e il peggioramento, pertanto nei vademecum di prevenzione fare attività fisica è uno dei consigli più ricorrenti. A sottolinearlo è il sistema sanitario britannico che sta per avviare uno studio per valutare i risultati della prescrizione sportiva e l’impatto che questa avrebbe sulla riduzione dell’onere delle cure. A renderlo noto è El Paìs, quotidiano spagnolo, che in un dettagliato servizio scrive che se “l’esercizio fisico fosse una pillola, non ci sarebbe medico che non la prescriverebbe“, aggiungendo “riduce il rischio di mortalità per tutte le cause, cardiopatia ischemica, malattie cerebrovascolari, ipertensione, cancro del colon e della mammella, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, obesità, osteoporosi, sarcopenia, dipendenza funzionale e cadute negli anziani, deterioramento cognitivo, ansia e depressione”.
Ovviamente, l’esercizio fisico deve essere sempre adeguato allo status fisico della persona, al sesso e all’ età. Secondo il Guardian, quotidiano britannico, l’idea in sé “è che i medici di base si occupino di prescrivere gli sport all’interno di un programma di attività che non prevedono l’assunzione di farmaci e il cui obiettivo è di ridurre il carico sul sistema sanitario complessivo“. In sostanza prescrivere attività fisica porterebbe meno problemi fisici, meno malattie e di conseguenza ci sarebbero meno cure da prescrivere e meno spesa sanitaria da sostenere. Sebbene lo studio del sistema sanitario britannico non sia stato ancora avviato, è certo che lo sport ,che deve essere sempre commisurato all’idoneità della persona ,non ha controindicazioni, e come afferma El Paìs “la maggior parte della popolazione trarrebbe beneficio dall’aumento del tempo dedicato all’esercizio fisico“.
Lo sport è una cosa seria e il l rischio è che lo sia pure troppo. Secondo un sondaggio Ipsos la Spagna è classificata come il quarto paese europeo dove c’è la percentuale più alta della popolazione che non pratica nessuno sport all’incirca il 15%; segue la Francia col 22% ed infine l’Italia e la Polonia entrambe col 26%. Ora la domanda è: qual è il ruolo dei medici? è davvero funzionale prescrivere di praticare attività fisica? Fernando Rodríguez Artalejo, professore di Sanità Pubblica all’Università Autonoma di Madrid, che ha pubblicato numerosi studi sulle abitudini di vita, afferma che “le valutazioni a seguito di prescrizioni volte a svolgere sport o anche semplici attività nei centri diurni per gli anziani, non hanno dato il risultato sperato in termini di adesioni“.
Per Artalejo, cambiare stile di vita è complicato, e non basta indirizzare il paziente verso uno sport piuttosto che un altro, e a tal proposito afferma: “In un precedente studio britannico, si è visto che quando i pazienti venivano indirizzati a palestre e piscine pubbliche, non c’era alcun miglioramento nell’attività fisica”. Artalejo, pur non riponendo molta fiducia sul cambiamento delle abitudini dei pazienti, ritiene che sia comunque positivo avviare il progetto da cui successivamente si potranno trarre conclusioni applicabili anche alla Spagna: “Grazie agli inglesi impariamo molte cose, perché investono molto di denaro a sostegno dei servizi sociali. Potremo sapere se funziona, chi lo fa, qual è il livello di prescrizione sociale adeguato e se è giustificato dai costi”.
Intanto, lo studio britannico del sistema sanitario, che partirà quest’anno, ha all’attivo un budget di 12,7 milioni di sterline (circa 15 milioni di euro).Nel Regno Unito ricerche del genere non sono una novità. Ad esempio si è già analizzato come e quanto può migliorare la salute dei pazienti, soprattutto quella mentale, prescrivendo loro il contatto con la natura, e i risultati sono stati molto soddisfacenti. A tal proposito un’ altra indagine pubblicata su Proceeding of the National Academy of Science (Pnas), condotta dai ricercatori dell’Università di Stanford, ha evidenziato come vivere in contesti metropolitani può rappresentare un grave rischio per la salute mentale, ma di contro, dei brevi periodi trascorsi nella natura possono lenire questi effetti negativi, quali ansia, stress, depressione e disturbi dell’umore. In Australia, proprio lo scorso anno è stato lanciato un programma di prescrizione di attività fisica nel parco in coordinamento con i consigli locali, con oltre 450 attività all’aperto da praticare nei fine settimana. Concludendo, appare evidente che prescrivere un’attività fisica sia fondamentale per la prevenzione di tante malattie ma è altrettanto importante comprendere quali e quante altre misure debbano essere adottate per facilitarne l’esecuzione e la prosecuzione nel tempo da parte dei pazienti.