Non c’è dubbio che il settore dello spettacolo, nonostante le porte aperte, il rispetto dei protocolli, rischi di pagare di nuovo un prezzo altissimo. Il Covid e le paure che si porta dietro, più o meno consapevoli, più o meno giustificate (gli esercenti sottolineano lo stato di messa in sicurezza delle strutture), fanno chiudere il 2021 in profondo rosso e quello che doveva essere l’anno della ripartenza è diventato il bis del 2020, anzi persino peggio.
Anche il 2022, appena iniziato, per cinema e teatri cittadini, rischia di trasformarsi in un anno da dimenticare. La programmazione prosegue, ma le sale di fatto restano semivuote, incassi a picco, distribuzioni impaurite intenzionate a bloccare l’uscita di titoli importanti a data da destinarsi: riapertura parziale, poi green pass e super green pass, la quarta ondata di Covid, con la doppia pandemia tra variante Delta e variante Omicron, hanno frenato il ritorno in sala del pubblico. Un fenomeno dilagato subito dopo Natale che ha provocato un vero e proprio crollo in termini di spettatori, dal pienone al semi-deserto.
I dati Cinetel alla fine delle feste Natalizie presentano un conto che è un bagno di sangue. Cinque milioni nel weekend della Befana. C’è da avvilirsi, il confronto con lo stesso periodo pre-pandemico, quando si faceva la fila per vedere il film di Checco Zalone. Un quadro complesso, mentre la preoccupazione tra esercenti, produttori e distributori, sale di giorno in giorno. “peccato che il nemico irrompa a sorpresa“, dice l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco all’agenzia Ansa, “non potevamo immaginare di tornare in un mese a questo livello di pandemia, una doccia fredda. Di conseguenza i ragionamenti sono a breve termine, si va avanti a piccole mosse, spostando i titoli, poi certo dovremo ripensare al futuro a questi due anni di abitudini cambiate“.
Guardando i numeri, su tutti spicca il caso Spider-man arrivato a sfiorare i 22 milioni di euro, una cifra eccezionale e che rispecchia l’esito nei botteghini mondiali (oltre 1 miliardo e mezzo di dollari), su una cosa c’è unanimità: “E’ mancato – dice Mario Lorini presidente dell’Anec, (l’associazione degli esercenti) – il pubblico adulto e le famiglie e a resistere sono stati quei film che richiamano una platea particolare, i fan del fumetto, quelli del fenomeno Me contro Te, quelli di Pio e Amedeo per Belli Ciao“.