Giornata Mondiale dell’Alimentazione: i dati in Italia rivelano una preoccupante realtà
Investire in una corretta alimentazione fin dall’infanzia è fondamentale per garantire un futuro più sano e una maggiore qualità della vita, sia per i singoli individui che per l'intera società
Oggi ricorre la Giornata Mondiale dell’alimentazione per ricordare l’anniversario della data di fondazione della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), organizzazione che si occupa di temi legati al cibo e all’agricoltura a livello globale, avvenuta proprio il 16 ottobre 1945. Il tema scelto quest’anno si incentra sul “Diritto al cibo per una vita e un futuro migliori”, per rimarcare la necessità di una varietà di prodotti nutrienti, sicuri e sostenibili, per raggiungere la sicurezza alimentare e garantire a tutti un’alimentazione corretta.
La Cerimonia ufficiale della Giornata mondiale dell’alimentazione si terrà presso la sede della FAO a Roma, a cui prenderanno parte, tra gli altri, Il Direttore Generale della FAO, i Capi delle Agenzie delle Nazioni Unite con sede a Roma (IFAD, UNDP e WFP), il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) e interverranno con video-messaggio António Guterres e Papa Francesco. Nel corso della cerimonia verrà assegnato il FAO Achievement Award, il premio che viene conferito per attività e programmi che hanno conseguito risultati notevoli nel biennio precedente a quello in corso.
Quest’anno, i dati evidenziano un problema preoccupante in Italia: il 19% dei bambini tra 8 e 9 anni è in sovrappeso, mentre il 9,8% è affetto da obesità. Secondo il rapporto “Okkio alla salute” dell’Istituto Superiore di Sanità, il problema risiede principalmente nelle cattive abitudini alimentari. Circa un quarto dei bambini (25,4%) consuma bevande zuccherate quotidianamente e il 24,3% mangia frutta e verdura meno di una volta al giorno. Inoltre, il 48,3% assume regolarmente dolci e il 9,4% fa lo stesso con snack salati. Anche la mancanza di attività fisica è un fattore critico: il 44,5% dei bambini trascorre più di due ore al giorno davanti a uno schermo e il 20,3% non pratica sport nemmeno una volta a settimana.
Secondo l’iniziativa “Childhood Obesity Surveillance” dell’OMS, l’Italia è tra i Paesi europei con il più alto tasso di obesità infantile, una questione che richiede interventi rapidi e concreti. Per contrastare l’emergenza, la Società Italiana di Pediatria (SIP) ha rilanciato il progetto ViviSmart in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione. L’iniziativa coinvolge oltre 50 scuole primarie e si propone di educare i bambini di quarta e quinta elementare ad una corretta alimentazione e ad uno stile di vita attivo. Attraverso lezioni interattive e attività ludiche, i bambini apprendono l’importanza di una dieta equilibrata e dell’attività fisica. Lanciato per la prima volta tra il 2017 e il 2018, ViviSmart ha già portato risultati incoraggianti, riducendo la sedentarietà e migliorando le abitudini alimentari. Quest’anno, il progetto coinvolgerà un numero ancora maggiore di studenti e famiglie, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza della piramide alimentare e l’importanza del consumo di frutta e verdura.
Affrontare il problema del sovrappeso e dell’obesità infantile richiede un impegno collettivo che coinvolga famiglie, scuole e comunità. La presidente della Società Italiana di Pediatria, Annamaria Staiano, sottolinea come sia fondamentale iniziare a promuovere buone abitudini alimentari fin dall’infanzia, e progetti come ViviSmart rappresentano un passo cruciale in questa direzione. L’iniziativa si concluderà il 15 maggio 2025, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Famiglia. Alla fine del progetto, sarà distribuito un questionario per valutare l’impatto sulle abitudini alimentari dei bambini, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente le strategie educative della SIP nella lotta all’obesità infantile. Adottare un’alimentazione varia, nutriente e sostenibile è essenziale per la salute e la dieta mediterranea rappresenta un modello eccellente in questo senso. Mangiare cibi freschi e ridurre quelli altamente processati può migliorare non solo la salute fisica, ma anche quella mentale e sociale.
Ecco alcuni dei principali benefici di una dieta sana:
Prevenzione delle malattie croniche Una dieta ricca di frutta, verdura e cereali integrali può ridurre il rischio di malattie come il diabete di tipo 2 e le patologie cardiovascolari. Ricerche dimostrano che consumare regolarmente questi alimenti è associato a una significativa riduzione del rischio di malattie croniche.
Controllo del peso Seguire una dieta equilibrata aiuta a mantenere un peso corporeo sano. Studi evidenziano come un’alimentazione ricca di fibre, come quella mediterranea, sia efficace nel ridurre il peso e l’indice di massa corporea (BMI).
Miglioramento della salute mentale Un’alimentazione corretta può influire positivamente sulla salute mentale, riducendo i sintomi di depressione e ansia. Gli omega-3, presenti nei pesci grassi come il salmone, sono stati collegati a miglioramenti dell’umore.
Funzione cognitiva Nutrienti come le vitamine del gruppo B e la vitamina D sono fondamentali per la salute del cervello e migliorano la memoria e la funzione cognitiva, specialmente negli anziani.
Salute ossea Un adeguato apporto di calcio e vitamina D è essenziale per la salute delle ossa, riducendo il rischio di osteoporosi e fratture.
Digestione ottimale Una dieta ricca di fibre favorisce la salute intestinale e riduce il rischio di malattie gastrointestinali.
Star bene con sé stessi Oltre ai benefici fisici, una corretta alimentazione influisce positivamente anche sulla salute mentale. Studi hanno dimostrato che una dieta equilibrata è associata ad una riduzione dei sintomi depressivi e ansiosi, migliora le funzioni cognitive.
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