Crescono le imprese del gioco d’azzardo in Italia, con la Campania che si piazza sul podio, terza dopo Lombardia e Lazio per volume d’affari. Nel 2018 (ultimo dato ufficiale disponibile) nelle cinque province della regione è stata effettuata una raccolta di 7 milioni 690mila euro, un trend in continuo aumento in un territorio già sotto la lente d’ingrandimento per i fenomeni della criminalità organizzata e dei roghi tossici.
Il volume di denaro giocato dagli italiani ha superato quota 100 miliardi di euro e quasi la metà della raccolta (48,9 miliardi di euro) è relativa a slot machine. Mentre il Lotto cala, in leggera crescita sono le lotterie, che comprendono la tipologia dei “Gratta e vinci”. Notevole, invece, l’aumento dei giochi a base sportiva (+33%). Pressoché stabili il Bingo e i giochi numerici a totalizzatore.
Sono circa 400mila le slot machine presenti sul territorio nazionale e la Campania è la regione leader per la presenza di apparecchi a vincita, un dato che rende ancora più gravoso il problema della ludopatia, in una terra dove sono maggiormente i giovanissimi a cadere nella trappola delle scommesse.
La dipendenza da gioco d’azzardo è un disturbo del comportamento che si configura con un bisogno incontrollato e crescente di dedicarsi all’attività del gioco, in tutte le sue forme: scommesse, lotterie, gratta e vinci, slot machine, videopoker, poker online e altro. Pur non contemplando l’impiego di sostanze stupefacenti e non causando necessariamente danni fisici immediatamente evidenti, tale patologia viene paragonata alle tossicodipendenze classiche, in quanto molto spesso le sue cause e origini sono assimilabili e anche le modalità generali con cui il disturbo si manifesta sono paragonabili: ricerca ossessiva dell’uso (in questo caso del gioco), incapacità di smettere, irritabilità e ansia qualora non si possa soddisfare il proprio “bisogno”, tendenza a negare o minimizzare il problema.
I fattori che possono contribuire all’insorgere della ludopatia in un soggetto sono innumerevoli, sia di natura psicologica sia sociale o economica. Un periodo di forte stress, la perdita del lavoro, l’isolamento sociale, difficoltà economiche o periodi di depressione: tutto ciò può condurre a comportamenti collegati all’insorgere della malattia.
Un grosso ruolo nel suo sviluppo, infatti, è certamente rivestito dal costante inseguimento della “grande vincita”, che possa portare ad una svolta positiva nella vita o, per chi ha già investito e perso somme ingenti al gioco, a recuperare quanto perduto. Il tutto viene vissuto dal ludopatico attraverso pensieri ossessivi che spesso appartengono più alla sfera del “magico” e della scaramanzia che non a quella della razionalità, rischiando di portare ad un vortice molto pericoloso, in cui il soggetto ludopatico finisce per essere completamente risucchiato, perdendo risparmi, beni materiali (come ad esempio la casa) e molto spesso compromettendo anche la qualità della vita familiare e degli affetti.
Di tutte le dipendenze, la ludopatia è tra quelle che maggiormente possono coinvolgere e stravolgere gli equilibri della serena vita familiare, in quanto il giocatore patologico spesso contrae debiti e si espone a rischi che possono ricadere anche su coniugi, figli e genitori. Le richieste di aiuto aumentano giorno dopo giorno e si attestano a quasi 2mila unità se si pensa alla sola Campania, dove Napoli occupa il primo posto in classifica e Salerno il quarto, per numero di azzardopatici. Per Milano e Roma, il “vanto” del secondo e del terzo gradino del podio. Di fronte a questi numeri non servono ulteriori commenti, è necessario che si passi all’azione, servono iniziative immediate perché questo fenomeno posso almeno avere un ridimensionamento. Dati allarmanti arrivano dall’intero territorio italiano per ciò che riguarda la ludopatia. In Italia stanno vertiginosamente aumentando i dati di chi chiede aiuto, senza contare, naturalmente, tutti coloro che nemmeno ne fanno parola con un esperto.
Procede spedito, intanto, l’iter burocratico della legge regionale sul gioco in Campania, che attende di andare in aula per l’approvazione. Distanziometro, slot spente per 8 ore al giorno e multe fino a 1.500 euro per ogni apparecchio che viola gli orari. L’obiettivo della proposta di legge del Consiglio regionale è ridurre l’impatto negativo del gioco d’azzardo patologico sul territorio, confermando il limite minimo di 500 metri dagli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Sarà poi compito dei singoli Comuni fissare le limitazioni sull’orario dei locali di slot machine, partendo da una base di almeno sei ore di chiusura nell’arco della giornata. Chi non rispetterà la nuova normativa sul distanziometro, sarà punibile con la revoca dell’autorizzazione della licenza e sanzioni amministrative fino a 10mila euro per ogni apparecchio installato.