È stata ufficialmente rimandata al periodo autunnale la tornata elettorale che avrebbe chiamato alle urne gli elettori di sette Regioni e di oltre mille Comuni in tutta Italia. Le elezioni, che avrebbero dovuto tenersi nel mese di maggio, sono state ufficialmente spostate dal Consiglio dei ministri a una finestra temporale compresa, per le regionali, tra settembre e novembre, con relativa proroga fino al 31 agosto prossimo dei consigli uscenti, mentre per le consultazioni comunali la data limite è stata fissata per il 15 dicembre. Delle sette Regioni interessate dal voto – Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto – sono quattro gli Enti che hanno mostrato apertamente la loro contrarietà alla decisione del Governo centrale. In una nota, firmata in maniera congiunta dal presidente della Campania Vincenzo De Luca, dal presidente della Liguria Giovanni Toti, dal presidente della Puglia Michele Emiliano e dal presidente del Veneto Luca Zaia, i rappresentanti delle regioni hanno ribadito la necessità di garantire agli elettori, compatibilmente con l’andamento dell’epidemia, l’inalienabile diritto a esprimersi nei tempi più rapidi possibili.
Secondo i firmatari, stando ai dati attuali, l’estate rappresenterebbe la stagione più sicura per organizzare la tornata elettorale, proponendo come finestra temporale il mese di luglio. Sull’ipotesi del voto estivo, prosegue la nota, ci sarebbe stato un parere positivo nel corso di un consulto con molte delle Regioni interessate dal voto. I quattro governatori esprimono dispiacere per la decisione del Governo di approvare un decreto di diversa natura senza prevedere un ulteriore confronto sul tema, ribadendo comunque di voler fissare la data delle elezioni nei primissimi giorni messi a disposizione dalle nuove disposizioni: “In ogni caso – hanno affermato De Luca, Emiliano, Toti e Zaia – è comune intendimento delle nostre Regioni convocare i cittadini al voto nella prima data utile consentita dal provvedimento del Governo”.