Negli Stati Uniti, in Europa e anche in Italia una variante desta preoccupazione in vista dell’autunno. In particolare per gli effetti sulle persone fragili e sulle fasce più anziane. Si tratta della variante soprannominata Eris, una sottovariante di Omicron nota con il nome scientifico EG.5: scopriamo come si manifesta e quali sono i sintomi.
Secondo i dati del monitoraggio dell‘Istituto Superiore di Sanità, a fine agosto in Italia, la variante Eris rappresenta il 41,9% dei casi, diventando così la Variante di Interesse (VOI) predominante in Europa, negli Stati Uniti e in Asia. Nonostante l’egemonia di Eris, in Italia persistono altre varianti, seppur in percentuali minori. Tra queste, Arturo (16,5%), Kraken (13,4%), XBB.2.3 (7,8%) e Orthrus (2,3%).
La variante Eris si dimostra più resistente grazie a specifiche mutazioni, contribuendo all’incremento dei casi di Covid nell’ultima settimana, con un aumento del +44% in soli 7 giorni. Studi recenti evidenziano la capacità della variante Eris di eludere le difese immunitarie, sia dopo una precedente infezione che dopo la vaccinazione, mostrandosi resiliente agli anticorpi residui.
Quali sono i sintomi
La nuova variante Eris – in Italia oggi accertata nel 40% dei sequenziamenti, quindi ormai dominante – non sembra essere molto differente dalle “colleghe” che l’hanno preceduta. Il quadro clinico riscontrato nelle persone risultate positive a EG.5 è molto simile a quello riscontrato all’epoca in cui “spadroneggiava” Omicron. I sintomi principali legati alla variante Eris includono mal di gola, tosse secca, congestione nasale, rinorrea, dolori muscolari e articolari. Meno comune rispetto alle varianti precedenti è la perdita del gusto e dell’olfatto.
C’è però un dettaglio a cui fare attenzione: Eris sembra avere una capacità importante di infettare i polmoni. Le prime ricerche scientifiche sulla variante, ancora da validare, confermerebbero questa sua caratteristica, che nei pazienti più fragili potrebbe manifestarsi in sintomi più severi.
Chi viene colpito dalla variante Eris del Covid in media ha i sintomi sopra elencati per cinque giorni, solitamente in una forma lieve. La positività al virus tuttavia può durare fino a due settimane.
Le ultime varianti presentano tempi di incubazione più rapidi, come nel caso della variante Eris, in cui l’infezione si manifesta in media in 4 giorni, in alcuni casi addirittura in 3 giorni.