Covid-19, Renato Natale: “Così inizieremo a celebrare funerali” e gli altri sindaci: “Situazione ingestibile”
Per i primi cittadini dell'Agro aversano il sistema sanitario è in crisi da giorni e, senza un cambio di marcia, non tutti potranno avere accesso alle cure adeguate
È un allarme accorato quello lanciato dai sindaci dell’Agro aversano all’Asl di Caserta. A pochi giorni dalla lettera inviata all’Azienda sanitaria locale, in cui dodici primi cittadini si erano lamentati della situazione diventata ingestibile, il sindaco di Casal di Principe Renato Natale, in una missiva indirizzata al direttore generale dell’Asl casertana Ferdinando Russo e, per conoscenza, al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, parla di “una curva epidemica oramai fuori controllo, con enormi difficoltà in alcuni servizi fondamentali per far fronte all’emergenza, dall’effettuazione dei tamponi, con tempi di attesa ormai insostenibili, all’assistenza domiciliare per i sintomatici. Purtroppo – prosegue Natale – si cominciano a segnalare anche sintomatici gravi, con insufficienza respiratoria, per i quali il 118 nega il ricovero, per scarsità di posti ospedalieri dedicati al Covid–19”. Natale lancia poi un allarme: “Sono necessarie misure urgenti di potenziamento dei servizi: tracciamento dei contagi, controlli della quarantena, tamponi, assistenza e ricoveri. Urge un potenziamento dei servizi in termini di personale e mezzi. Non c’è più tempo! Bisogna fare presto se non vogliamo cominciare a celebrare i funerali di chi non ce la farà”.
Anche il sindaco di Sant’Arpino Giuseppe Dell’Aversana alza la voce sulla lentezza dell’Asl, andando oltre le richieste di Natale. “Basta con i tamponi a tutti – esordisce Dell’Aversana – il cosiddetto contact tracing, ossia il tracciamento dei contatti, è saltato. Il caos regna sovrano. Mi chiamano decine e decine di cittadini esasperati dall’enorme lentezza dell’Asl nel fare tamponi e nel dare risposte. Il personale sanitario non riesce più a chiamare tutti quelli che hanno avuto il tampone positivo per dare cure, occorrono settimane intere per avere una risposta. Vi sono persone che pur avendo fatto il tampone di controllo finale, pur senza sintomi, sono senza risposte da giorni”. Per il primo cittadino del Comune atellano “bisogna cambiare le regole: bisogna fare i tamponi solo ai sintomatici. La gente protesta, chiusa in casa da giorni, senza sintomi, in attesa del tampone da fare o della risposta al tampone fatto”. Insomma, “uno tsunami ha travolto l’Asl. Meglio dedicare più risorse, agli ospedali, ai posti letto alle terapie intensive, alle cure domiciliari”, è il parere di Dell’Aversana.
Anche il sindaco di Parete Gino Pellegrino ha voluto “rappresentare la drammatica situazione in cui ci troviamo”, attraverso un post su Facebook. “In realtà il sistema sanitario regionale – afferma Pellegrino – già è in crisi da qualche giorno. Al di là dei dati che ci vengono mostrati, per i casi più gravi non tutti potranno avere le cure necessarie”. Il sindaco fa riferimento alla storia di “un concittadino positivo al Covid-19 con difficoltà respiratoria e con necessità di fare dialisi in mattinata che purtroppo non ha potuto avere le cure che meritava. I familiari hanno passato tutta la giornata a chiamare il 118, ma a causa della mancanza di ambulanze e di posti disponibili si è riusciti solo in tarda serata a far trasportare il paziente in ospedale. Gli hanno fatto tre ore di dialisi invece di quattro ed è stato riaccompagnato a casa stremato e febbricitante nel cuore della notte. Non tutti potranno essere curati”, è l’amara e incredibile conclusione di Pellegrino. Appelli allarmati sono stati lanciati anche dal sindaco di Cesa Enzo Guida, per il quale quello dei positivi al Covid “è un bilancio destinato a crescere, per quelli che sono i segnali che ci arrivano, per il numero di persone che sappiamo essere in attesa di tamponi, per le preoccupazioni che esternano alcuni medici di base” e dal suo omologo di Teverola Tommaso Barbato che sottolinea come “noi siamo l’ultima ruota del carro, con difficoltà assurde, ma con maggiori responsabilità”.
Intanto, i cittadini appartenenti ai Comuni del distretto sanitario 18 ancora in attesa dei tamponi saranno a breve interessati a uno screening. I sindaci di Carinaro, Casaluce, Cesa, Gricignano di Aversa, Sant’Arpino, Succivo e Teverola hanno comunicato “che sabato 31 ottobre saranno effettuati tamponi molecolari naso-faringei in modalità cosiddetta drive-in, ossia dall’auto. I tamponi, a cura dell’Asl, verranno eseguiti esclusivamente ai soggetti dei Comuni del distretto 18 a cui è stata già autorizzata la relativa richiesta, presso un centro allestito nel Comune di Succivo in via Salvo D’Acquisto (zona depuratori). Coloro i quali dovranno effettuare il tampone sabato 31 ottobre – conclude la nota – saranno contattati direttamente dall’Asl per l’indicazione dell’orario di accesso”.
Se i sindaci dell’Agro aversano sottolineano le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria, i primi cittadini Luigi de Magistris e Clemente Mastella rivolgono l’attenzione sulle ricadute sociali ed economiche conseguenti a possibili provvedimenti più restrittivi del Governo nazionale o della Regione Campania. In una dichiarazione all’Ansa, il sindaco di Napoli, nel comunicare di aver avuto un colloquio “cordiale e costruttivo” con il ministro della Salute Roberto Speranza, ribadisce che “è necessaria un’azione immediata perché c’è tensione sociale, esasperazione e una situazione drammatica che vivono determinati comparti, a cui se ne potrebbero aggiungere altri se ci dovessero essere misure più stringenti”, mentre il primo cittadino di Benevento nel sottolineare che “siamo il Paese che ha la quantità di lavoratori autonomi più alta in Europa e abbiamo un sommerso economico senza tutele”, chiede “che i ristori siano celeri così da attenuare le conseguenze sociali della chiusura”, rimarcando, però, “che se non ci saranno provvedimenti aggressivi in alcune realtà la situazione volgerà al peggio e tornerà dove nessuno vorrebbe, cioè alla primavera” e auspicando, quindi, “chiusure locali e mirate”.
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