Coronavirus, niente arancione o rosso: la Campania resta gialla
L'ordinanza firmata dal ministro Speranza non modifica, per il momento, la classificazione della regione nella fascia di rischio epidemiologico più lieve
Resta una regione gialla, almeno per il momento, la Campania. L’ufficialità è arrivata con la firma, da parte del ministro Speranza, della nuova ordinanza che ha modificato la classificazione di diverse regioni italiane: nello specifico, secondo il nuovo testo, diventeranno regioni arancioni a partire da domani l’Abruzzo, la Basilicata, la Liguria, la Toscana e l’Umbria, mentre la Provincia autonoma di Bolzano entrerà a far parte della zona rossa, quella di massimo rischio epidemiologico. Per quanto riguarda la Campania non è escluso, tuttavia, che i tecnici del ministero e i Nas, al lavoro in queste ore sui dati raccolti nelle strutture ospedaliere della regione, possano indurre a un cambiamento di fascia nei prossimi giorni, oppure che misure più restrittive possano essere applicate a livello locale, specialmente nelle aree maggiormente colpite come la Città metropolitana di Napoli e il Casertano. Queste, dunque, le ripartizioni delle regioni italiane nelle tre fasce di rischio secondo l’ultima ordinanza ministeriale:
area gialla: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto
area arancione: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria
area rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano.
Sulla questione è arrivata anche una precisazione del presidente Vincenzo De Luca, che ha così commentato la permanenza della Campania nella fascia di rischio più lieve: “Vedo che sugli organi di informazione si è creata un’attesa di decisioni riguardanti la Regione Campania. La collocazione di fascia della Campania è già stata decisa ieri, a fronte della piena rispondenza dei nostri dati a quanto previsto dai criteri oggettivi fissati dal ministero della Salute. Ho sollecitato io un’operazione trasparenza, pubblica e in tutte le direzioni, per eliminare ogni zona d’ombra, anche fittizia. Dunque, non c’è più nulla da decidere e da attendere – ha dichiarato De Luca -. Riconfermo altresì che sulla linea di rigore sempre seguita dalla Regione, solleciterò nelle prossime ore e nei prossimi giorni i ministeri dell’Interno e della Salute ad assumere provvedimenti rigorosi per il rispetto delle regole e per il contrasto all’epidemia – ha continuato il presidente -. Non sono assolutamente tollerabili immagini come quelle del lungomare di Napoli, o di strade e quartieri abbandonati a se stessi, nei quali si continuano a violare le norme senza che nessuno di quelli che hanno il dovere di impedirlo muova un dito. Non è tollerabile che il lavoro straordinario fatto sul piano sanitario e ospedaliero, a tutela della vita delle persone, sia inficiato da un contesto ambientale che si muove nel segno della irresponsabilità istituzionale e comportamentale”.
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