Il picco della terza ondata di Covid-19 atteso tra gennaio e febbraio sta iniziando a farsi sentire con tutto il suo peso pandemico anche in Campania. Basti pensare che solamente nelle ultime ventiquattr’ore, stando al bollettino pubblicato dall’unità di crisi della protezione civile regionale, su 125.665 tamponi processati si contano ben 30.042 pazienti risultati positivi al virus del Sars-Cov-2. Siamo di fronte a un’impennata di casi mai vista nella nostra regione che fa schizzare il tasso di contagio al 23,90%. Nelle ultime quarantott’ore, inoltre, si contano ben venti decessi provocati dalle complicazioni dell’infezione virale.
Sotto la lente dei dirigenti sanitari e delle istituzioni regionali ci sono però i posti letto disponibili nelle strutture ospedaliere campane. Su 699 posti letto disponibili in terapia intensiva, 85 sono attualmente occupati da pazienti contagiati che versano in condizioni gravi, facendo registrare un tasso di occupazione pari al 12,16%. Per quel che riguarda invece i posti letto ordinari, su 3.160 posti di degenza ospedalieri, 1.091 sono attualmente occupati da pazienti positivi al Covid-19, facendo registrare un tasso d’occupazione pari al 34,52%. Ed è proprio quest’ultimo dato relativamente alto a far preoccupare i dirigenti sanitari regionali in quanto ciò potrebbe provocare numerosi problemi di sovraccarico del sistema sanitario. Per tale ragione, infatti, a partire dalla giornata di ieri, al fine di garantire un maggior numero di posti letto disponibili per permettere il ricovero dei pazienti contagiati, le strutture ospedaliere della Campania hanno sospeso l’accettazione dei ricoveri ordinari e delle visite specialistiche considerate “non urgenti”. La situazione pandemica nella nostra regione, dunque, sta diventando via via sempre più critica con circa 1/3 dei posti letto ospedalieri occupati da pazienti contagiati.