Gli arresti per gli indagati nell’inchiesta sugli appalti del verde pubblico a Caserta e San Nicola la Strada sono scattati dopo settimane di interrogatori preventivi. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta stanno eseguendo provvedimenti cautelari, tra arresti domiciliari e obblighi, emessi dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di funzionari pubblici e imprenditori dei due comuni coinvolti. I reati contestati comprendono corruzione e turbativa d’asta.
Le indagini erano partite nel 2020. Quattordici le persone finite sul registro degli indagati e che due settimane fa avevano terminato di fornire chiarimenti, con deposizioni spontanee o con la presentazione di memorie difensive al gip Alessia Stadio che nelle scorse ore ha ritenuto di accogliere l’impianto accusatorio del pm Anna Ida Capone e di disporre le misure a carico degli indagati
Tra le persone sottoposte a misura cautelare si trovano i fratelli Giulio e Francesco Biondi, architetto il primo ed ingegnere il secondo, rispettivamente ex dirigente dei Lavori pubblici ai Comuni di San Nicola e Caserta. Francesco Biondi era finito agli arresti anche nei risvolti dell’inchiesta che aveva visto coinvolti nel marzo scorso amministratori del capoluogo (per le stesse accuse) e per la quale il ministero dell’Interno ha nominato la Commissione d’accesso al Comune. Gli inquirenti sospettano l’esistenza di un accordo tra imprese locali, le quali si sarebbero spartite a turno gli appalti. Nelle gare, infatti, sarebbero state invitate aziende che, secondo l’accusa, avrebbero accettato di non presentare offerte, favorendo così l’assegnazione al soggetto precedentemente deciso.
I dettagli dell’operazione verranno esposti nella conferenza stampa delle 10, alla presenza del Procuratore Capo Pierpaolo Bruni, del Procuratore Aggiunto Carmine Renzulli e del Colonnello Manuel Scarso, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Caserta.