Prezzi dei carburanti alle stelle e proteste che rischiano di paralizzare intere filiere produttive. Mentre la benzina supera i 2 euro al litro, gli autotrasportatori incrociano le braccia contro il caro benzina e soprattutto contro le accise (che gonfiano i prezzi del carburante e costituiscono quasi il 60% della spesa per ogni rifornimento). Record prezzo carburanti in un distributore del comune di Lacco Ameno, oggi ha raggiunto livelli superiori a quelli in vigore nel resto d’Italia: il diesel costa infatti 2,608 euro per litro mentre la benzina 2,518 euro a litro.
A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi. Ne dà notizia Trasportounito che precisa come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore. In Italia, il 90% delle merci viaggia su strada e con l’aumento dei costi dei carburanti – unito alla carenza di materie prime – si rischia il blocco delle attività produttive.
Ad oggi, 10 marzo, il diesel servito supera i 2,1 euro al litro e si avvicina ai 2 euro nel self. La verde ha già da un po’ di giorni sfondato il tetto dei 2 euro attestandosi sopra 2,1 euro con servizio. Sale anche il Gpl servito a 0,862 euro/litro. Per le tasche delle famiglie gli aumenti si traducono in una stangata di oltre 500 euro: esattamente 525 euro in più all’anno per chi ha auto a benzina e 558 euro in più in caso di auto diesel secondo i calcoli di Assoutenti. Oggi un litro di benzina costa in media il 28% in più rispetto all’inizio dell’anno (21,9 euro in più per un pieno) mentre per il gasolio si spende addirittura il 32,4% in più (con 23,2 euro in più a rifornimento).
I gestori degli impianti chiedono al governo ”interventi urgenti e l’immediato ripristino dell’accisa mobile già prevista nella legge finanziaria 2008”. Inoltre, ieri Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio in una nota hanno scritto che: ”In attesa che arrivino dal Governo i segnali richiesti i gestori, nel tentativo di arginare l’aumento vertiginoso dei costi a margini invariati, a partire dalla giornata di lunedì 14 marzo terranno spenta l’illuminazione degli impianti in modalità self-service durante le ore notturne”.
In alcuni Paesi sono già scattate importanti contromisure, come in Irlanda. Il ministro delle Finanze e presidente dell’Eurogruppo, Pascal Donohoe, ha annunciato un taglio temporaneo delle accise applicate su benzina e diesel nel Paese. “L’accisa si ridurrà di 20 centesimi per litro di benzina e 15 centesimi per il diesel a partire dalla mezzanotte di stasera. Questo significherà un risparmio di circa 12 euro per un pieno di benzina e 9 euro per il diesel“, ha evidenziato Donohoe.
Misura analoga anche in Bosnia-Erzegovina dove uno dei due rami del parlamento federale – la Camera dei rappresentanti – ha approvato oggi un provvedimento che abolisce per un periodo di sei mesi le accise sui derivati del petrolio – benzina, diesel e altri tipi di carburanti. Se la misura sarà confermata dalla Camera dei popoli, l’altro ramo del parlamento, entrerà in vigore, portando ad una riduzione del prezzo di tutti i derivati del petrolio. La notizia, diffusa dai media regionali, è giunta dopo la protesta odierna degli autotrasportatori della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba, che hanno fermato camion e tir denunciando il continuo aumento del prezzo dei carburanti, per la crisi energetica legata al conflitto armato russo-ucraino.