Dopo 23 anni la Salernitana torna in serie A. Battendo per 3-0 in trasferta il Pescara (reti di Anderson su rigore, Casasola e Tutino), la squadra allenata da mister Castori accede al massimo campionato di calcio giungendo seconda in classifica dietro alla capolista Empoli, evitando così l’incognita dei play-off. Al triplice fischio del signor Prontera è scoppiata la gioia irrefrenabile dei sostenitori granata, che hanno riempito le strade della città con cori, fumogeni, bandiere e auto. Traffico bloccato su via Roma e scene di entusiasmo in piazza Casalbore, nei pressi dello vecchio stadio “Vestuti”, storico ritrovo della tifoseria. Anche il Palazzo di Città questa sera si colorerà di granata, mentre il sindaco Vincenzo Napoli non fa mancare i suoi “complimenti alla società, a mister Castori, alla squadra ed a tutto lo staff per un’impresa storica”, così come riportato dall’agenzia Ansa. Anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha voluto manifestare la sua soddisfazione per “una giornata indimenticabile di festa sportiva. Va reso merito alla società, alla squadra, all’allenatore e a una tifoseria che ha seguito con calore in un anno difficile l’avventura vincente della squadra. Bisogna vivere questi momenti con gioia, ma con grande responsabilità”, ha concluso l’ex primo cittadino del capoluogo salernitano, rivolgendosi ai tifosi festanti. Il presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese, infine, ha espresso il suo compiacimento sottolineando come “le emozioni sono forti per tutti noi e coronare finalmente questo sogno non è solo un bellissimo risultato calcistico e sportivo per il club di Lotito”. A proposito del patron Claudio Lotito ora, però, nasce il problema di essere contemporaneamente presidente della Lazio e proprietario anche della società granata neopromossa in serie A. Per le norme della Figc ciò è impossibile, in quanto una persona non può gestire due società militanti nello stesso campionato, quindi è necessario che il club nato nel 1919 abbia una nuova proprietà. Ma tutto questo, per adesso, passa in secondo piano, perché a Salerno è il momento della festa.
