Gli echi della sfiducia all’assessore Luisa Melillo e del “niet” di tre consiglieri comunali alla firma del documento a sostegno di Alfonso Golia e alla sua giunta, si sono fatti sentire per tutta la giornata. Un andirivieni di notizie, dichiarazioni, riunioni, mezze frasi e frasi indecenti sui social, che hanno dato forma a un disagio misto a nervosismo ormai prevalente in seno alla maggioranza, ma soprattutto all’interno del Partito democratico.
Il partito del sindaco, quello che dovrebbe appoggiarlo con più convinzione di tutti, sembra in preda a un’isteria che mina le fondamenta dell’amministrazione a guida Golia. La valenza politica dell’astensione di Paolo Santulli e Maurizio Danzi (quest’ultimo tornato sui suoi passi con un documento in cui esprime “incondizionata fiducia” al sindaco e “totale disponibilità nel lavorare a fianco della Melillo”) e, ancor di più, dell’assenza della firma di tre consiglieri comunali alla lettera di sostegno al primo cittadino, è palese anche ai profani della materia.
Il segretario cittadino del Pd, Francesco Gatto, cerca di portare l’attenzione verso i temi della stabilizzazione degli Lsu e l’ampliamento del liceo scientifico “Fermi”, ma non può sottrarsi alle domande sul perché del “niet” e sul cosa sarà, cioè sul futuro dell’amministrazione. Gatto risponde e fa quello che deve fare un segretario in situazioni come questa: minimizza.
“Abbiamo rinnovato fiducia al sindaco e chiaramente anche all’assessore Melillo. Sinceramente, poi, per quale motivo Eugenia D’Angelo, Francesco Forleo e lo stesso Paolo Santulli non abbiano firmato il documento, non lo so. Non mi pongo il problema. Per quanto mi riguarda la cosa ha soprattutto una valenza mediatico/giornalistica e si inserisce in una dialettica interna al partito. Questi sono atti collaterali, il vero luogo dove si vedrà se ci saranno conseguenze sull’amministrazione è il Consiglio comunale”.
Si rimanda tutto più in là, forse più in là delle elezioni regionali. Sì perché non è da escludere che tutto questo bailamme non nasca per un riposizionamento in vista dell’appuntamento di primavera e che qualcuno intenda approfittarne per cercare un po’ di visibilità.
In attesa che nel Pd si chiariscano le idee, i loro travagli ricadono sull’amministrazione comunale. L’immobilismo impera, l’incertezza comanda, qualche dirigente comunale pensa troppo e agisce poco. Se a difendere Alfonso Golia e Luisa Melillo non è il Pd unito e compatto, ci sono le liste civiche e i loro consiglieri a insorgere per sostenere convintamente il governo cittadino, a costo di uno scontro frontale proprio con il partito che dovrebbe essere il faro della coalizione, perché esprime il sindaco.