Giuseppe Capone, il medico 32enne che il 7 gennaio 2019 morì travolto da un’auto a pochi metri da casa, in via Salvo d’Acquisto ad Aversa, nei pressi del PalaJacazzi. Inaugurata questa mattina, una panchina bianca in sua memoria; la panchina è una delle pochissime in Italia realizzata per ricordare e sottolineare l’emorragia di vite che si perdono ogni anno sulle strade (2.395 i morti e 118.298 gli incidenti con lesioni nel solo 2020).
L’evento, che ha visto la presenza del vescovo di Aversa Angelo Spinillo, del sindaco della città Alfonso Golia, e della consigliera comunale Federica Turco, si è concluso con il commosso ricordo di Giuseppe da parte dei genitori, Sandra Motti e Gaspare Capone, che ne hanno tracciato il profilo di un medico dedito professione ed innamorato della vita.
Presenti, insieme a tanti cittadini, anche i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni Fidapa Caserta con la presidente Raffaella Feola, la Fidapa Aversa con la vice presidente Mariolina De Orsi, i Gruppi di Volontariato Vincenziano con la segretaria interdiocesana Ida Roccasalva, l’Unicef Campania con la presidente Emilia Narciso e l’Unicef Caserta con la presidente Cecilia Amodio.
“Questa panchina non vuole solo ricordare Giuseppe – ha dichiarato Sandra Motti riuscendo a trattenere a stento le lacrime – e tutte le altre vittime della strada. Vogliamo che sia un invito ad evitare altre perdite umane sulla strada e la distruzione di altre famiglie diffondendo la cultura dell’educazione stradale nella nostra città come nelle altre. Grazie a chi ci sostiene e si impegna ogni giorno per ridurre la violenza stradale, è terreno fertile e sano che merita di essere valorizzato, in questa come in altre città“.