Il Museo archeologico nazionale di Napoli (Mann), che proprio in questi giorni da una rilevazione dell’Osservatorio innovazione digitale nei beni e attività culturali del Politecnico di Milano è risultato il museo d’Italia più attivo su Facebook nel periodo del lockdown di marzo 2020, continua ad arricchire la sua già vasta attività virtuale.
Da giovedì 30 aprile, alle ore 16, avrà luogo su Facebook il primo appuntamento online con la venticinquesima edizione degli Incontri di archeologia organizzata dai Servizi educativi dell’istituto: aprirà Marialucia Giacco, responsabile scientifico della collezione Magna Grecia del Mann, la quale traccerà un percorso suggestivo fra le oltre 400 opere che testimoniano le caratteristiche insediative, le strutture sociopolitiche, il retroterra religioso e artistico nella Campania di epoca preromana. Sarà possibile ammirare anche con le nuove tecnologie digitali le quattordici sale del Museo in cui è ospitata la collezione e i cui ambienti sono caratterizzati da pregiati sectilia a motivi geometrici e mosaici di età romana, sottoposti in questi anni a un intervento di manutenzione e pulizia, che ha restituito alle superfici la vivacità dei colori delle diverse qualità di marmo.
Giovedì 7 maggio, sempre alle ore 16, si darà spazio alla collezione egizia del museo diretto da Paolo Giulierini, con la conferenza di Rita Di Maria su Un cold case: il collezionismo egittologico di Giuseppe Picchianti e Angelica Drosso. L’intervento sarà condiviso contemporaneamente sui canali social di Mann, Archivio di Stato di Napoli, Archivio di Stato di Livorno e Archivio del Museo Galileo-Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze. Una rete virtuale fondamentale, considerando che i tre istituti hanno concesso in prestito i documenti utili per la ricerca scientifica del Mann, autorizzandone la divulgazione online.
La sezione egizia del museo consta di un importante nucleo di reperti provenienti da collezioni private, come quella Picchianti: nel 2016, in occasione del nuovo allestimento della collezione, una definitiva verifica presso l’Archivio di Stato di Napoli ha consentito di ritrovare un fascicolo ritenuto distrutto dal fuoco nel 1943 e, con esso, pochi, ma fondamentali frammenti dell’avventura egiziana dei due collezionisti. I nuovi dati emersi hanno consentito di aprire nuove possibilità di studio prima presso l’Archivio di stato di Livorno, i cui documenti hanno fornito le date di arrivo della collezione nella città toscana, nonché della permanenza dei Picchianti nel lazzaretto di San Leopoldo, e poi presso l’Archivio del Museo Galileo – Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze. La Mann Tv, inoltre, da metà maggio presenterà in post-produzione tutti gli Incontri di archeologia inseriti nella programmazione culturale 2019/2020.