La terra torna a tremare nei Campi Flegrei. Questa notte, precisamente all’1:25, una forte scossa di magnitudo 4.4, la più forte degli ultimi 40 anni (al pari di quella del maggio scorso) ha spinto centinaia di persone a riversarsi in strada per la paura.
L’evento sismico, il cui epicentro è stato rilevato in mare, a pochi metri dalla riva di via Napoli, a Pozzuoli, a due chilometri di profondità. Ma per qualche ragione è stato avvertito più minacciosamente – e ha fatto più danni – a Napoli, nel quartiere di Bagnoli, dove i calcinacci sono caduti dalle case, finendo per strada o sulle macchine parcheggiate. In questa zona, i Vigili del Fuoco hanno soccorso alcune persone rimaste bloccate ai piani superiori a causa di porte d’ingresso deformate dal terremoto. Una donna ferita in modo non grave è stata estratta dalle macerie.
È stata attivata immediatamente la Protezione civile comunale per l’allestimento delle due aree di attesa A128 in viale della Liberazione e A125 in piazzale Ippodromo. È anche disponibile l’area di accoglienza presso la sede della Municipalità 10 in via Acate. Attivato anche il centro operativo comunale per il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione. Si sono segnalate tante persone in strada tra Pozzuoli e Napoli ovest, dove hanno trascorso la notte all’aperto per la paura che possa tornare una nuova forte scossa di terremoto.
Le verifiche
I controlli sono iniziati tempestivamente: Protezione Civile e Vigili del Fuoco hanno effettuato le prime verifiche di stabilità sugli edifici più a rischio. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per precauzione, ha disposto la chiusura delle scuole della decima Municipalità Bagnoli-Fuorigrotta. La decisione è motivata dalla necessità di effettuare controlli mirati nelle aree in cui la scossa è stata avvertita con maggiore intensità, causando caduta di calcinacci dai palazzi e crepe nelle pareti di molte abitazioni. Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, aveva deciso di chiuderle poco prima sempre effettuare controlli.